La sua voce è inconfondibile. Giuppy Izzo quando fece il suo primo doppiaggio, non sapeva ancora leggere, imparò a memoria il testo. Era talmente piccola, racconta, che per farla arrivare al microfono il suo papà dovette metterla in piedi su una sedia. Una famiglia di artisti, gli Izzo. Una dinastia in cui le capacità sono messe alla prova fin dall’infanzia.

Giuppy aveva sei anni in quel 1974 in cui dimostrò che in famiglia si imparava a doppiare quasi prima di parlare, e non ha più smesso. Da Meredith Grey di Grey’s Anatomy a Lorelai Gilmor di Una mamma per amica, Giuppy Izzo continua a dare la voce a personaggi delle serie tv. Ma non solo. Ha nache impersonato Quo, il nipotino di Paperone, nel cartone animato Duck Tales e Renèe Zellweger ne Il diario di Bridget Jones.
Una donna forte e indipendente che dirige la Pumaisdue, importante società di doppiaggio fondata dal padre nel 1980 con il nome di Gruppo Trenta. Figura centrale e amatissima, Renato Izzo ha plasmato l’intera famiglia intorno a questo lavoro, coinvolgendo figli e nipoti.

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